Sono circa cinque anni che la moda della barba impazza con look che si sono evoluti nel tempo, adattandosi al variare del gusto: lunga, corta, curata, meno curata e chi più ne ha più ne metta.
In genere queste mode, così come in questo caso, vengono lanciate dai giovani che rinunciano sempre di più all’uso schiuma e rasoi. Le tendenze, si sa, vengono rapidamente recepite e veicolate da settori come la moda, la tv, il cinema, sportivi famosi e il settore pubblicitario così da rendere un fenomeno, che inizialmente era di nicchia, molto più generalizzato.
Gli studiosi sottolineano che i primi anni 70 sono stati il regno di barbe folte e basette alquanto pronunciate, successivamente è arrivata la moda dei baffi verso la fine degli anni 70. Poi è arrivato il pizzetto padrone degli anni 80 fino agli inizi degli anni 90. Infine la parabola discendente dell’uomo barbuto che si è visto soppiantare dall’uomo primo di qualsiasi pelo. Il ciclo è poi ripreso fino ai nostri giorni dove la barba è nuovamente tornata con prepotenza.
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Facciamo insieme un viaggio circa la barba nell’antichità.
Nell’antica Roma imperiale, la rasatura risultava essere un vero e proprio rito, chiaramente, in virtù degli accessori del tempo, risultava essere un po’ pericolo e irruento, ma era sempre e comunque ritenuto un rito. Un rito che rappresentava il passaggio dalla fase adolescenziale a quella adulta, tanto che la prima barba tagliata veniva conservata e donata in sacrificio agli dei.
Importante sottolineare il fatto che, tutti gli uomini romani, eccezion fatta per i filosofi e i soldati, avevano l’obbligo di radersi e, per tale motivo, si recavano costantemente dal “barbiere” di quel periodo. I più ricchi chiaramente, potevano usufruire di un servizio di rasatura a domicilio.
Come già accennato, il taglio della barba non era propriamente una pratica indolore.
La pelle non veniva infatti preparata con unguenti o saponi e il taglio avveniva a secco con un rasoio in ferro. Moltissime erano le ferite e i tagli da rasatura ed è quindi facile immaginare la rapida diffusione che ebbe la moda della barba incolta promossa dall’imperatore Adriano.
La nascita del primo rasoio appartiene alla cultura egizia proprio perché per gli antichi Egizi il radersi aveva una valenza religiosa e igienica, dunque una grande importanza. Nell’antica Sparta invece esisteva un’usanza strana: ai codardi era imposto di far crescere la barba in un solo lato del viso così che tutti potessero riconoscerli immediatamente.
Per moltissimi soldati combattenti, radersi significava eliminare quella barba che, in combattimento, poteva risultare un presa per le mani degli avversari.
Nel periodo medioevale la barba segnala le differenti fazioni religiose. Se in oriente gli islamici la portano in quanto si narra che Maometto fosse barbuto. In occidente, dopo lo scisma del 1035, diventa caratteristica degli Ortodossi mentre i Cattolici si sbarbano fino al sacco di Roma. È infatti papa Clemente VII che inaugura in segno di lutto una nuova serie di pontefici barbuti dopo che la città sacra è profanata dalle truppe lanzichenecche.
Dal 600 ai giorni d’oggi
Nel ‘600, in Inghilterra, nasce la moda della classica mosca quale simbolo di virilità.
Barba e baffi vedono il loro glorioso essere nel 1800, quando la tecnologia del tempo permetteva di avere a disposizioni attrezzi e utensili atti all’uso della cura della peluria del volto da parte degli uomini. Nel secolo successivo, nata per motivi di natura militare (per indossare la maschera anti gas necessitava un volto ben rasato), prende piede la tendenza del volto rasato.