La mia amicizia con Luca risale ai tempi del liceo e, calcolando che entrambi abbiamo superato il mezzo secolo di vita, posso affermare che la nostra amicizia dura da quaranta anni.
Dopo gli esami di maturità, abbiamo frequentato la stessa Università, ma corsi diversi: io sono uno psicologo e Luca un bravo avvocato civilista.
Durante il percorso di studi universitari, abbiamo condiviso la stessa casa, dividendo le spese, le fatiche per lo studio, le paure per gli esami e tutti i divertimenti delle liete giornate trascorse all’insegna dell’allegria dettata dall’età.
Dopo la laurea, gli impegni di lavoro e poi quelli familiari, ci hanno un pochino divisi, come giusto che sia, ma come è altrettanto giusto che si, la nostra amicizia ha resistito nel tempo e, a tutt’oggi, io e il mio amico avvocato, trascorriamo delle belle e liete giornate, coltivando ancora il nostro comune hobby che è la caccia.
La vita dopo la laurea
Da circa un anno però, ho notato che Luca non era più lo stesso, e in virtù dei mie studi e della mia professione, non mi è rimasto difficile diagnosticare in Luca una forma di ansia e depressione.
Non ne parlai subito con il mio amico, anzi, volutamente, ho atteso che fosse lo stesso a chiedermi un consiglio, o per meglio dire, a chiedermi aiuto.
Si, perché risulta alquanto importante che le persone affette da questa subdola e fastidiosissima patologia, chiedano espressamente aiuto, non vergognandosi assolutamente del loro stato e, cosi facendo, innescano quello stimolo e quella volontà di combattere e guarire.
Fu cosi che un giorno, mentre ci recavamo in auto a pescare, lungo il tragitto, Luca mi parlò del suo disagio, di come si sentiva oppresso ed ossessionato, delle sue paure, della sua tristezza.
Lo ascoltai attentamente, successivamente lo ringrazia per essersi aperto, per aver volutamente aver chiesto aiuto, specificando che, guarire dallo stato in cui si trovava, era come affrontare un percorso, un cammino.
Come in ogni viaggio, c’è quindi un punto di partenza ed uno di arrivo, per cui, si deve necessariamente effettuare un primo passo per muoversi dal punto di partenza e Luca lo aveva mosso parlando con me del suo problema senza timore o vergogna alcuna.
Durante la giornata di pesca abbiamo continuato a parlare, Luca chiedeva e desiderava sapere tutto circa l’ansia, ma soprattutto voleva sapere come sconfiggerla.
Diede a Luca 3 semplici consigli:
- Se vuoi sconfiggere l’ansia, devi conoscerla, per cui puoi acquistare dei libri che, oltre a descriverti la sintomatologia di questa patologia, possono aiutarti con varie tecniche e consigli.
- Devi aver pazienza e costanza, muovere quindi dei piccoli passi, uno dietro l’altro, al fine di raggiungere il traguardo stabilito, senza correre quindi, senza fretta, ma con forza e tenacia.
- Devi essere ottimista, dedicarti a te stesso, ossia devi “coccolarti”, ascoltando musica, dedicandoti alla lettura, facendo camminate all’aria aperta, acquistando oggetti che ti piacciono, dedicandoti ai tuoi hobby e passatempi preferiti… devi pensare positivo.
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